Voci e polifonie per i 700 ani di Monte Oliveto

di Massimo Renna

L’ensemble del Maestro Donati torna protagonista del Festival Chigiano per i settecento anni dell’Abbazia di Monte Oliveto: un repertorio che ripercorre la musica sacra italiana dal tardo Medioevo all’Ottocento nella splendida cornice storica dell’Abbazia, questa sera, ore 21.15.

The Choir of the Cathedral of Siena brings us through the history of Italian religious music from Palestrina to Verdi at the beautiful venue of the Monte Oliveto Abbey, tonight at 9.15 pm.

Per il ciclo #OffTheWall, l’International Chigiana Summer Festival 2019 presenta il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini” nella storica abbazia di Monte Oliveto Maggiore di Asciano. Ogni anno, l’Accademia Chigiana porta il coro fuori dalle mura di Siena per dei concerti selezionati, e dopo la trasferta dell’anno scorso a San Galgano quest’anno sarà la volta del patrimonio storico e artistico di Monte Oliveto a 700 anni dalla fondazione dell’abbazia, sede dell’abate generale dell’omonima Congregazione benedettina, con attenzione particolare alla figura del monaco gregario Adriano Banchieri (1568 – 1634).

“Un viaggiatore, poeta e compositore molto versatile ed istrionico – racconta il Direttore di Coro Lorenzo Donati uno tra i protagonisti della grande polifonia italiana e della musica sacra tra tardo Rinascimento e Barocco.” Formatosi inizialmente col maestro e organista di Lucca Gioseffo Guami per poi trasferirsi a Imola, Gubbio, Venezia, Verona e Bologna, dove cominciò la sua attività d’organista presso il monastero di San Michele in Bosco e divenne un importante personaggio della produzione musicale bolognese dell’epoca fondando nel 1615 fondò l’Accademia dei Floridi.


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Banchieri fu una figura musicale importante in varie regioni d’Italia, entrando in contatto con i maggiori compositori a lui contemporanei come Frescobaldi, Artusi, Monteverdi, Caccini. Fu pioniere ed innovatore esplorando nuovi confini compositivi attraverso una produzione musicale storicamente testimoniata come particolarmente ricca e trasversale. Il monaco olivetano fu un grande innovatore dell’armonia con le sue tesi sulla dissonanza del novello stile e uno degli autori a cui è attribuito lo sviluppo della cosiddetta commedia madrigalistica. Poi compositore di celebri brani come Madrigale a un dolce usignolo e Contrappunto bestiale alla mente e prolifico autore di canzonette, forma musicale più leggera del madrigale e molto popolare nel tardo XVI secolo.

Per celebrare l’anniversario, la Missa Paratum cor merum di Banchieri sarà inserita in un programma musicale che ripercorre in maniera essenziale la storia della musica sacra italiana dal tardo Medioevo fino all’Ottocento di Giuseppe Verdi passando attraverso i protagonisti del Rinascimento. In questo caso, il nesso tra il Festival e il concerto si può interpretare come una visione prospettica di Siena, del Festival e dell’attività della Chigiana grazie a un concerto al di fuori del centro storico “proprio come il leitmotiv di questa edizione offre una visione – continua Donati – una narratività tematica legata al rapporto tra arte e natura, il concerto di questa sera del coro della Cattedrale Guido Chigi Saracini una prospettiva differente,” e lo fa attraverso una performance che riunisce l’Opera della Metropolitana e l’Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino in una collaborazione unica con l’Accademia Chigiana.

Un concerto da non perdere per il valore musicale del repertorio tanto quello storico e culturale quanto quello musicale di uno dei cori più rinomati d’Italia, celebre per la sua duttilità e trasversalità. Qualità che gli permettono di spaziare con perizia dalla musica sacra a quella più contemporanea, dalla cameristica alla sperimentalità delle contaminazioni del presente. È un coro peculiare, secondo il Maestro Donati, “grazie alla produttività dell’ensemble. I coristi amano la loro attività con passione e naturalezza, e questo avviene anche perché i coristi sono giovani e, in alcuni casi, anche maestri di coro, quindi profondi conoscitori dei repertori e delle dinamiche sia di esecuzione che di conduzione stessa dei brani.”